Per il primo test in pista ho scelto la pista di Cremona che conosco molto bene e che offre un grip veramente notevole. Appena arrivato in pista devo dire che la curiosità che la macchina ha sollevato è stato veramente appagante: chi per memoria della Tyrrel reale e chi per vedere come mai c’erano una coppia di ruote di troppo hanno affollato il mio banchetto. Dopo le dovute e più che piacevoli spiegazioni, ho provveduto aiutato dal mio socio Marco (per me il punto di riferimento tecnico e non solo) a metterla in moto perché la curiosità di capire se la realizzazione del progetto era corretta era troppa! Chiaramente preso dalla foga avevo dimenticato sia di tirare le viti che bloccano il motore sui blocchetti, sia di tirare quelle che bloccano la corona sul supporto relativo ma Marco mi ha evitato inutili danni.
Appena messa in pista sono emerse subito le caratteristiche più peculiari, nel bene e nel male, di questo progetto: estremo grip in percorrenza curva, grande precisione e inserimento al fulmicotone bilanciato però da un retrotreno troppo instabile e sovrasterzante esclusivamente però nelle curve ad alte velocità.
Rientrato al pit ho provveduto ad alcuni accorgimenti: apertura della convergenza anteriore delle 4 ruote, allentare le viti della piastra radio per far flettere di più il telaio, aumento della convergenza posteriore, inserimento dei distanziali sui perni ruota anteriori per aumentare la carreggiata, maggiore inclinazione dell’alettone biplano e soprattutto abbassare lo sterzo portandolo al 25%!!
Rientrato in pista la situazione è migliorata: la macchina continuava ad avere un ottimo inserimento, una elevata reattività, grande aderenza in mezzo e in uscita curva (grazie però anche all’aumentata convergenza posteriore) ma, pur migliorata, ancora una certa tendenza al sovrasterzo nelle curve veloci. Sono però riuscito a trovare i giusti punti di staccata e le traettorie più idonee per poter fare un paio di pieni in scioltezza.
Rientrato al pit ho controllato il consumo delle gomme anteriori: molto regolare e contenuto (giravo con delle 32 al posteriore e delle 40 all’anteriore) calcolando che ci avevo già fatto 4 pieni.
Per concludere: macchina molto divertente da guidare e veramente strepitosa nel misto medio e ancor di più nel lento. Troppo sovrasterzo però nelle curve veloci e dove servono a velocità media cambi repentini di traettoria. Ottimo il consumo delle gomme.
Ritengo che questo comportamento della vettura sia chiaramente da addebitare alla maggiore superficie di gomma a terra all’avantreno e soprattutto alla carreggiata ridotta oltre che ad una certa rigidità del basculino. Motivo per cui la prossima modifica consisterà nell’allargamento della carreggiata anteriore aggiungendo 2cm per lato (calcolando che sui fuselli avevo già installato i distanziali di circa 2mm per poterla allargare il più possibile), ammorbidire il basculino, aumentare la superficie dell’ala posteriore per incrementare il grip, ammorbidire dove possibile il gioco del telaio in torsione, provare per curiosità a montare la carrozzeria della Peugeot by Protoform per osservare le variazione di tenuta generale. Tutto questo per la prossima sessione di test.
E’comunque curioso notare come gli stessi comportamenti, pregi e difetti, di cui parlavano i piloti della P34 (soprattutto Depailler) si siano esattamente riscontrati su di un modello in scala 1/8.
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